Dati i punti P1 e P2 che individuano la retta r, consideriamo il generico punto P,
supposto interno al segmento P1P2 , ma la dimostrazione che segue vale anche se esterno a P1P2,
e notiamo che per il teorema di Talete sui fasci di rette intersecantisi, grazie al quale sappiamo che il rapporto tra segmenti di una retta è uguale a quello tra i
segmenti corrispondenti sulla retta intersecata; nel nostro caso le rette sono r e l’asse delle x prima e quello delle y dopo. Per Talete, applicato ai segmenti dell'intersezione tra la retta r e l'asse delle x, si ha:
HH1
H2H1
=
PP1
P2P1
e in modo analogo per la retta r e l'asse delle y
EE1
E2E1
=
PP1
P2P1
così dall'uguaglianza dei secondi membri discende quella dei primi, ottenendosi EE1
E2E1
=
HH1
H2H1
|
yP = m xP + n
yQ = m xQ + n | sottraendo membro a membro si ottiene
yP - yQ = m (xP - xQ) e quindi, note le coordinate di
P e Q, si determina il coefficente angolare
m = yP – yQ xP - xQ |
Siano M(xM; yM) ed N(xN; yN) i due punti generici considerati, appartenenti, per fissare le idee, alla retta
r del piano cartesiano dove il triangolo MNP è
chiaramente rettangolo in P; allora per il Teorema di Pitagora
risulta
MN = (MP2 + NP2)½
dove
MP2 = (xM - xP)2
= (xM - xN)2
e
NP2 = (yN - yP)2
= (yN - yM)2
e quindi
MN = [(xM - xN)2 + (yM - yN)2]½ = [(xN - xM)2 + (yN - yM)2]½ |
y = m x + n
yP = m xP + n | sottraendo membro a membro si ottiene y - yP = m (x - xP) dove ora l'equazione della retta dipende solo dal coefficiente angolare; cioè, attribuendo ad m un valore, resta determinata la retta del fascio. Ovviamente è esclusa la perpendicolare all'asse x passante per P che non è rappresentata dall'equazione. |
a x + b y + c = 0
a xP + b yP + c = 0 | sottraendo membro a membro si ottiene a (x - xP) + b (y - yP) = 0 che è l'equazione del fascio in forma implicita. |
Siano
y = m x + n e
y = m' x + n' le equazioni esplicite
delle due rette; e ricordiamo che yA = m xA + n yB = m xB + n yC = m'xC + n' yD = m'xD + n' Essendo il quadrilatero ABCD un parallelogramma, possiamo scrivere AB = CD ==> AB2 = CD2 vale a dire (xA - xB)2 + (yA - yB)2 = (xC - xD)2 + (yC - yD)2 e quindi per le relazioni lineari tra ascissa e ordinata di un punto (xA - xB)2 + [(m xA + n) - (m xB + n)]2 = (xC - xD)2 + [(m' xC + n') - (m' xD + n')]2 e allora
(xA - xB)2 + (m xA - m xB)2 = (xC - xD)2 + (m' xC - m' xD)2 (xA - xB)2 + m2 (xA - xB)2 = (xC - xD)2 + m'2 (xC - xD)2 (xA - xB)2 (1 + m2) = (xC - xD)2 (1 + m'2) |
Il 2° Teorema di Euclide, relativo ad un triangolo rettangolo, si enuncia dicendo
In un triangolo rettangolo l'altezza relativa all'ipotenusa è media proporzionale tra le proiezioni dei cateti sull'ipotenusa Guardando il grafico a sinistra, il triangolo AOB è rettangolo in AôB
, OH è l'altezza relativa all'ipotenusa AB, AH e BH sono le proiezioni dei cateti sull'ipotenusa; per cui si può
scrivere
BH : OH = OH : AH cioè
OH2 = AH · BH
dove le rette per A e per B perpendicolari tra loro, a cui appartengono i cateti, hanno rispettivamente equazioni y = m x e y = m' x perchè passanti per l'origine, per cui risulta OH = xH = xA = xB inoltre si ha AH = yA = m xA e BH = -yB = -m' xB e sostituendo in OH2
xA2 =
m xA·(-yB) = m xA·(-m' xB)
cioè
xA2 =
m xA·(-m' xA)
|
Sia
Q(xQ; yQ) il punto e
y = m x + n la retta
r
, in modo che risulti
yQ ≠ m xQ + n, cioè tali che
il punto risulti esterno alla retta.
Risulta che i triangoli MPQ e NPR sono rettangoli e simili, per cui i lati corrispomdenti sono in proporzione, cioè si può scrivere
PQ : PR = MQ : NR
dove PQ = yQ - yP = |yQ - (m xQ + n)| poichè xP = xQ inoltre PR2 = (xP - xR)2 + (yP - yR)2 = (xP - xR)2 + (m xP - m xR)2 = (xP - xR)2 + m2 (xP - xR)2 = (xP - xR)2 (1 + m2) cioè PR = |xP - xR| (1 + m2)½ = |xQ - xR| (1 + m2)½ e infine NR = |xQ - xR| = |xQ + n/m| potendo scrivere la proporzione come
PQ · NR = PR · MQ
e sostituendo
|yQ - (m xQ + n)| · |xQ - xR| = MQ · |xQ - xR| (1 + m2)½
da cui
MQ =
|yQ - (m xQ + n)|
(1 + m2)½
oppure, volendo ricavarsi la formula se l'equazione della retta è in forma implicita, sapendo che risulta m = - a b e n = - c b con semplici sostituzioni e passaggi si trova MQ =
|a xQ + b yQ + c|
(a2 + b2)½
|
Si può ricavare il coefficiente angolare m della retta con la formula
m =
yA - yB
xA - xB
=
3 - (-3)
2 - (-3)
=
6
5
e successivamente l'ordinata all'origine n, inserendo il valore trovato per m per esempio in yA = m xA + n da cui si ricava n = yA - m xA = 3 - 6 5 · 2 = 3 - 12 5 = 3 5 e di conseguenza l'equazione della retta passante per A e B è
y =
6
5 x +
3
5
Infine, l'equazione in forma implicita si trova con semplici passaggi
6x - 5y + 3 = 0
|
date l'equazione generale
y = mx + n e quella che si ottiene sostituendo le
coordinate del polo, nel caso generale
P(x0; y0), cioè
y0 = m x0 + n, sappiamo che l'equazione del polo si ottiene sottraendo membro a membro,
cioè
y - y0 = m (x - x0); quindi, per riconoscere le coordinate del polo, basterà scrivere l'equazione data allo stesso modo, cioè y - 2 = m(x - 2) da cui si evince che P(2; 2). La retta r ha equazione esplicita y = + 2 3 x - 4 3 , da cui si deduce che la retta del fascio a questa perpendicolare deve avere m = - 3 2 e, sostituendo nell'equazione del fascio, si ha
y - 2 =
-
3
2(x - 2) cioè
y =
-
3
2 x + 5 (equazione della perpendicolare)
A questo punto, mettendo a sistema le equazioni delle due rette perpendicolari, si trovano le coordinate del punto Q
Cioè x = 38 13 e sostituendo in una delle due equazioni, si trova l'ordinata di Q che risulta con semplici calcoli y = 8 13; quindi risulta Q( 38 13; 8 13) Per finire troviamo PQ = [(xP - xQ) + (yP - yQ)]½ = ... = 6 √13 13 |
Per trovare le coordinate del punto P, mettiamo a sistema le equazioni delle 2 rette date
A questo punto calcoliamo la lunghezza dei tre lati del triangolo a = MP = √(xM - xP)2 + (yM - yP)2 = (0 + 3 2)2 + 2 (2 - 1 2)2 1 2 = 3 2√2 b = MN = √(xM - xN)2 + (yM - yN)2 = (0 - 0 )2 + 2 (2 + 1)2 1 2 = 3 c = NP = √(xN - xP)2 + (yN - yP)2 = (0 + 3 2)2 + 2 (- 1 2 - 1)2 1 2 = 3 2√2 Calcoliamo il perimetro, indicato tradizionalmente con 2p 2p = MP + MN + NP = 3 2√2 + 3 + 3 2√2 = 3 (√2 + 1) Calcoliamo l'area At utilizzando la formula di Erone At = √p (p - a) (p - b) (p - c) dove con p abbiamo indicato il semiperimetro avendo dunque p = 3 2 (√2 + 1) p - a = 3 2 (√2 + 1) - 3 2 √2 = 3 2 p - b = 3 2 (√2 + 1) - 3 = 3 2 (√2 - 1) p - c = 3 2 (√2 + 1) - 3 2 √2 = 3 2 Risulta p · (p - a) · (p - b) · (p - c) = 3 2 (√2 + 1) · 3 2 · 3 2(√2 - 1) · 3 2 = 81 16(√2 - 1) · (√2 + 1) = 81 16 da cui At = 9 4 |
Dove per definizione deve risultare
PF2 = PH2 essendo
(x - xF)2 + (y - yF)2 = (y - d)2 e sviluppando i quadrati si ha
x2 + xF2 - 2xxF + y2 + yF2 - 2yyF = y2 + d2 - 2d y portando tutto a primo membro e semplificando
x2 + xF2 - 2xxF + yF2 - 2yyF = d2 - 2d y
- 2(yF - d) y + x2 - 2xF x + xF2 + yF2 - d2 = 0 e risolvendo rispetto a y
- 2(yF - d) y = - x2 + 2xF x - (xF2 + yF2 - d2)
dividendo tutto per
-2(yF - d) si ha
y =
x2
2 (yF - d)
-
xF
yF - d x
+
xF2 + yF2 - d2
2 (yF - d)
e quindi, ponendo a =
1
2 (yF - d);
b =
-
xF
yF - d
c =
xF2 + yF2 - d2
2 (yF - d)
si ottiene y = a x2 + b x + c che è la nota equazione completa della parabola ad asse verticale. Non ci resta che ricavarci le coordinate del fuoco, le equazioni di asse della parabola e direttrice, e le coordinate del vertice in funzione dei coefficienti a, b, c dell'equazione della parabola. |
Data l'equazione generale della parabola y = a x2 + b x + c, sostituendo le coordinate dei punti dati e mettendo a sistema, si ha
troviamo l'equazione del fascio proprio che ha come polo P(2; -2), mettendo a sistema l'equazione generale, con quella in m ed n che si ottiene sostituendo le coordinate del polo
A questo punto mettiamo a sistema l'equazione della parabola con quella del fascio
|
La situazione è raffigurata nel grafico a sinistra. Comunque procediamo per gradi, determinando anzitutto l'equazione della parabola imponendo
il passaggio per i 3 punti dati.
Data l'equazione generale y = ax2 + bx + c, imponendo il passaggio rispettivamente per A, B e C si ottiene il sistema
A questo punto, mettiamo a sistema la parabola con il fascio improprio
|
y = 2x2 - 7x + 8
y = m x - 9 2 | ottenendo, uguagliando i secondi membri, l'equazione
2x2 - 7x + 8 = mx - 9 2 ossia 4x2 - 2(7 + m)x + 25 = 0 e la condizione di tangenza, calcolando con la ridotta del discriminante Δ 4 = 0 (7 + m)2 - 100 = 0
|
Per determinare la misura della corda AB, mettiamo a sistema le equazioni della parabola e della retta date, per trovare le coordinate dei punti
A e B
E quindi abbiamo che l'equazione della retta passante per C e H, che è perpendocolare a quella data con coefficiente angolare m = 3, ha quindi coefficiente angolare m' = - 1 3, e pertanto fa parte del fascio improprio y = - 1 3 x + n, e si determina completamente appunto imponendo il passaggio per il punto H |
Intanto, calcoliamo le coordinate di vertice e fuoco della parabola, considerando che si ha
V( - b 2a; - Δ 4a) e F( - b 2a; 1 - Δ 4a ) - b 2a = - - 4 2 = 2; - Δ 4a = - (b2 - 4ac) 4a = - 4 quindi si ha V(2; - 4 ) e così F( - b 2a; 1 - Δ 4a) e poiché 1 - Δ 4a = 1 - 16 4 = - 15 4 risulta che F(2; - 15 4) e, visto che ci siamo, calcoliamo anche l'equazione della direttrice y = - 1 + Δ 4a y = - 1 + b2 - 4ac 4a y = - 17 4 Mettendo a sistema le equazioni di retta e parabola ed eguagliando a zero il discriminante dell'equazione in x che otteniamo dai secondi membri, otteniamo il punto di tangenza A
A questo punto calcoliamo, con la formula della distanza tra due punti, le lunghezze dei lati AV, AF, FV del triangolo AFV AV = √(xA - xV)2 + (yA - yV)2 = √(- 1 - 2)2 + (+5 + 4)2 = 3 √10 dove AV è la base del triangolo di cui calcolare l'area. E determiniamo l'equazione della retta passante per i punti A e V, imponendone il passaggio: y - yA = yA - yV xA - xV (x - xA) y - 5 = 5 + 4 -1 - 2 (x + 1) y = - 3x + 2 Non ci resta che trovare l'altezza FH del triangolo AFV e per fare ciò usiamo la formula per calcolare la distanza del punto F dalla retta y = -3x + 2 che corrisponde all'altezza del triangolo rispetto alla base AV, avendosi
FH =
|yF - (-3 xF + 2)|
√1 + 9 =
|-
15
4
- (-3 ·2 + 2)|
√1 + 9 =
|-
15
4
+ 4|
√10 =
√10
40
da cui l'area del triangolo AFV con la nota formula
At = AV · FH 2 = 1 2 · 3 √10 · √10 40 = 3 8 A questo punto troviamo il fascio improprio delle rette perpendicolari alla retta passante per A e per F che è evidentemente y = 1 3 x + n (ricavata con la condizione di perpendicolarità) |
Le parabole sono dunque del tipo
y = a x2 + b x + c ed occorre quindi un sistema di tre quazioni in tre incognite
a, b, c.
Due condizioni sono quelle di passaggio per i punti dati e la terza è data dalla formula della direttrice, che come si sa è y = - 1 + Δ 4a che sviluppata diventa y = - 1 + b2 - 4ac 4a vale a dire - 7 2 = - 1 + b2 - 4ac 4a che, ridotta a denominator comune e semplificata, diventa b2 - 4ac - 14a + 1 = 0 questa è un'equazione di secondo grado nelle incognite a, b, c e da ciò discende il fatto che le parabole soluzione del problema sono due; d'altra parte, le altre due equazioni da mettere a sistema si trovano imponendo il passaggio per A e per B: passaggio per A(1; -3) - 3 = a + b + c e passaggio per B(-1; -1) - 1 = a - b + c. |
b2 - 4ac - 14a + 1 = 0
a + b + c = -3 a - b + c = -1 | riscriviamo il sistema con la prima, la terza e il risultato sottraendo la terza dalla seconda |
b2 - 4ac - 14a + 1 = 0
a - b + c = -1 b = -1 | sostituiamo nella prima e nella seconda il valore trovato per b |
1 - 4ac - 14a + 1 = 0
a + 1 + c = -1 b = -1 | ricaviamo c
dalla seconda |
2 - 4ac - 14a = 0
c = -2 - a b = -1
|
- 2ac - 7a + 1 = 0
| c = -2 - a b = -1
| sostituendo nella
| prima il valore trovato per c
|
2a(2 + a) - 7a + 1 = 0
| c = -2 - a b = -1 si ottiene una | equazione di secondo grado in a
|
2a2 - 3a + 1 = 0
| c = -2 - a b = -1 risolvendo
| a1 = 1 2 a2 = 1 calcolando
| il parametro c otteniamo 2 soluzioni
|
|
Evidentemente si tratta di una circonferenza di raggio r e di centro C(α; β) con ascissa
α e ordinata β; dove si è indicato con P(x; y) il generico punto
della circonferenza.
Per la definizione data come luogo geometrico, è chiaro che l'equazione della circonferenza si trova imponendo che i punti del luogo geometrico chiamato circonferenza siano quelli e solo quelli distanti r dal centro, per cui si può scrivere PC2 = (x - α)2 + (y - β)2
quindi (x - α)2 + (y - β)2 = r2
vale a dire
x2 + y2 - 2αx - 2βy + α2 + β2 - r2 = 0
che di norma si scrive
x2 + y2 + ax + by + c = 0
avendo posto
a = - 2 α | b = - 2 β
| c = α2 + β2 - r2
|
1° CASOCirconferenza passante per l'origine Se passa per l'origine, significa che deve essere c = 0 quindi l'equazione è del tipo x2 + y2 + ax + by = 0 in questo caso risulta anche α2 + β2 = r2 | 2° CASOCirconferenza avente il centrosull'asse delle y In questo caso l'ascissa del centro è zero, α = 0, e quindi il coefficiente a = 0, cioè l'equazione è mancante del termine in x quindi l'equazione è del tipo x2 + y2 + b x + c = 0 se oltre ad avere il centro sull'asse delle y, passa anche per l'origine, allora diventa x2 + y2 + b x = 0 | |||||
3° CASOCirconferenza avente il centro sull'asse delle ascisse In questo caso l'ordinata del centro è nulla e quindi b = 0 quindi l'equazione è del tipo x2 + y2 + ax + c = 0 in questo caso risulta anche α2 - r2 = c | 4° CASOCirconferenza avente il centronell'origine In questo caso l'ascissa e l'ordinata del centro sono zero, α = β = 0, e quindi i coefficienti a = b = 0, cioè l'equazione è mancante sia del termine in x che di quello in y; quindi l'equazione è del tipo x2 + y2 + c = 0 e quindi risulta c = - r2 questo significa che c < 0 |
Data l'equazione generale di una circoinferenza
x2 + y2 + a x + b y + c = 0,
sostituendo le coordinate di A(2; 2) in essa, otteniamo la prima equazione da mettere a sistema; vale a dire
2a + 2b + c + 8 = 0; la seconda si ottiene sostituendo le coordinate di
B(2; 8), quindi 2a + 8b + c + 68 = 0; infine la terza, sostituendo nell'equazione generale
le coordinate di B(4; -4), otteniamo la terza equazione da mettere a sistema
4a - 4b + c + 32 = 0.
In definitiva possiamo scrivere
In definitiva si ottiene l'equazione x2 + y2 - 21 x - 10 y + 54 = 0 Evidentemente l'equazione del fascio proprio con polo in A(2; 2) è y = m (x - 2) + 2; quindi per trovare la retta tangente in A(2; 2) serve mettere a sistema il fascio con la circonferenza:
|
Quindi per la circonferenza si ottiene l'equazione x2 + y2 + 2 x + 2 y - 18 = 0 Il risultato si può ottenere anche applicando il metodo di Cramer con i determinanti A questo punto scriviamo l'equazione del fascio proprio con polo in B(3; 1) che è evidentemente y = mx - 3m + 1 e mettiamola a sistema con quella della circonferenza per trovare la tangente (unica, come soluzione doppia, perchè il punto B appartiene alla circonferenza).
|
|
|
|
A questo proposito si ricordi che i fuochi si posizionano sull'asse delle ordinate, in posizione simmetrica rispetto all'origine, quindi aventi
coordinate F1(0; -c), F2(0; c); la situazione è quella della figura a lato. Ricordiamo quindi che la formula da sviluppare, dell'iperbole come luogo geometrico, è PF1 - PF2 = 2a, mentre è sempre F1F2 = 2c. Si ha pertanto
PF1 =
√ (x - 0)2 + (y + c)2 =
√ x2 + (y + c)2 ed anche
PF2 =
√ (x - 0)2 + (y - c)2 =
√ x2 + (y - c)2
e sostituendo si ha √ x2 + (y + c)2 - √ x2 + (y - c)2 = 2a portando il secondo radicando a secondo membro ed elevando al quadrato [√ x2 + (y + c)2]2 = [2a + √ x2 + (y - c)2]2 vale a dire, sviluppando i quadrati x2 + (y + c)2 = 4a2 + x2 + (y - c)2 + 4a √ x2 + (y - c)2 y2 + c2 + 2cy = 4a2 + y2 + c2 - 2cy + 4a √ x2 + (y - c)2 4cy - 4a2 = 4a √ x2 + (y - c)2 cy - a2 = a √ x2 + (y - c)2 ed elevando ancora al quadrato c2y2 + a4 - 2a2cy = a2 [x2 + (y - c)2] c2y2 + a4 - 2a2 cy =  a2 x2 + a2 y2 + a2 c2 - 2 a2 cy e spostando tutti i termini contenenti variabili a primo membro e i termini noti a secondo membro c2y2 - a2 y2 - a2 x2 = a2 c2 - a4 (c2 - a2) y2 - a2 x2 = a2 (c2 - a2) e ponendo b2 = c2 - a2 b2 y2 - a2 x2 = a2 b2 e dividendo entrambi i membri per a2 b2 si ottiene y2 a2 - x2 b2 = 1 x2 b2 - y2 a2 = - 1 avendo cambiato segno per uniformità di scrittura con il caso precedente dove era a > b Ricaviamo la funzione y e determiniamo il coefficiente angolare facendo lim x → ±∞ y x x2 b2 - y2 a2 = - 1 - y2 a2 = - 1 - x2 b2 y2 a2 = b2 + x2 b2 y2 = a2 b2 · (b2 + x2) y = ± a b · √b2 + x2 e così si possono determinare gli asintoti m = lim x → ±∞ y x = ± a b · lim x → ±∞ √x2 + b2 x = ± a b che sono evidentemente y = ± a b x E così la situazione è quella schematizzata nel secondo grafico qui a sinistra, dove si vede chiaramente che b > a |
E quindi, come detto, l'equazione dell'iperbole equilatera, con assi di simmetria coincidenti con gli assi cartesiani è
x2 - y2 = a2
Un esempio nella figura a lato, dove si vede che b = a che c = √2 a = √2 b ; infatti il parametro c è posizionato sulle ascisse a 0,4142 unità dal parametro a proprio perchè c - a = √2 a - a = a (√2 - 1) = = a (1, 4142... - 1) = a · 0,4142... dal momento che appunto √2 = 1,4142..., numero irrazionale universalmente noto, diagonale di un quadrato di lato unitario. É poi evidente che gli asintoti sono le bisettrici dei quadranti. C'è da dire che l'equazione dell'iperbole equilatera può essere scritta anche scegliendo
come riferimento quello dei suoi asintoti
cioè prendendo come assi coordinati i suoi asintoti, invece che farli coincidere con gli assi di simmetria dell'iperbole. Per poter fare questo, occorre prima trovare le equazioni di trasformazione delle coordinate nel caso in cui il sistema di riferimento cartesiano subisca una trasformazione per rotazione di un qualunque angolo α. |
Nella figura accanto viene riportata la panoramica relativa alla rotazione degli assi coordinati X,Y di un generico angolo α
in senso antiorario nel nuovo riferimento x, y per cui risulta che il generico punto P, individuato
in entrambi i riferimenti dalla distanza ρ dall'origine, dall'angolo β nel nuovo riferimento, e da
α + β nel vecchio.
Nel nuovo sistema di riferimento le coordinate del punto P(x; y) in termini polari sono x = ρ cos β e y = ρ sen β , mentre nel vecchio erano X = ρ cos (α + β) e Y = ρ sen (α + β) e sviluppando con le formule relative alla somma degli angoli X = ρ (cos α cos β - sen α sen β) = ρ cos β cos α - ρ sen β sen α Y = ρ (sen α cos β + cos α sen β) = ρ cos β sen α + ρ sen β cos α dove le parti in ciano sono le cordinate x, y nel nuovo sistema di riferimento, per cui si può scrivere X = x cos α - y sen α Y = x sen α + y cos α Queste sono le formule da applicare se, note le coordinate x, y, nel sistema di riferimento dopo la rotazione, si vogliano calcolare quelle X, Y nel sistema di riferimento iniziale (prima della rotazione). In realtà quelle che interessa determinare sono le coordinate finali, nel sistema di riferimento cartesiano dopo la rotazione; occorre cioè risolvere le due equazioni trovate rispetto a x, y. Possiamo considerare il determinante R dei coefficienti, e quelli Rx e Ry per trovare con Cramer le incognite
E quindi si ha
E di conseguenza si ha: x = Rx R = Rx 1 = X cos α + Y sen α y = Ry R = Ry 1 = Y cos α - X sen α |
A questo punto si è in grado di ricavare l'equazione dell'iperbole equilatera nel sistema di riferimento dei suoi asintoti.
Partendo dall'equazione trovata in precedenza nel sistema di riferimento individuato dagli assi di simmetria, equazione che è x2 - y2 = a2 basta andare a sostituire alla variabili x, y le espressioni trovate per la rotazione, vale a dire x = X cos α + Y sen α e y = Y cos α - X sen α, considerando però che nel caso in esame dell'iperbole equilatera l'angolo di rotazione è uguale a 45°, così che le espressioni precedenti diventano x = X cos 45° + Y sen 45° = √2 2 X + √2 2 Y = √2 2 (X + Y) e y = Y cos 45° - X sen 45° = √2 2 Y - √2 2 X = √2 2 (Y - X) così da ottenere (X cos 45° + Y sen 45°)2 - (Y cos 45° - X sen 45°)2 = a2 [ √2 2 (X + Y)]2 - [ √2 2 (Y - X)]2 = a2 1 2 (X + Y)]2 - 1 2 (Y - X)2 = a2 1 2 (X + Y + X - Y) (X + Y - X + Y) = a2 1 2 (2X) (2Y) = a2 X Y = a2 2 Avendo applicato il prodotto notevole "differenza dei quadrati" (A2 - B2) = (A + B) (A - B) L'iperbole equilatera riferita ai suoi asintoti è solitamente indicata x y = k o anche y = k x tipico esempio in fisica la Legge di Boyle dei gas perfetti che lega pressione e volume in condizioni isoterme P V = k o anche P = k V |
Lo schema è quello della figura accanto, dove i fuochi, a distanza 2c tra di loro, sono stati collocati simmetricamente sull'asse
delle ascisse rispetto all'origine.
Sulla base della definizione data, si ha evidentemente PF1 + PF2 = 2a; e andando a sostituire le formule per calcolare le distanze √(x + c)2 + y2 + √(x - c)2 + y2 = 2a portando una radice a secondo membro ed elevando al quadrato (x - c)2 + y2 = [2a - √(x + c)2 + y2]2 x2 + c2 - 2 cx + y2 = 4a2 + (x + c)2 + y2 - 4a √(x + c)2 + y2 x2 + c2 - 2 cx = 4a2 + x2 + c2 + 2 cx - 4a √(x + c)2 + y2 - 4 cx - 4a2 = - 4a √(x + c)2 + y2 semplifichiamo dividendo tutto per 4, cambiamo di segno ed eleviamo al quadrato (cx + a2)2 = [a √(x + c)2 + y2]2 c2x2 + a4 + 2a2cx = a2 [(x + c)2 + y2] c2x2 + a4 + 2a2cx = a2 x2 + a2 c2 + 2a2cx + a2 y2 semplificando i termini simili e portando a primo membro i termini con le variabili e a secondo i termini noti c2x2 - a2 x2 - a2 y2 = a2 c2 - a4 e mettendo in evidenza i fattori comuni x2 (c2 - a2) - a2 y2 = a2 (c2 - a2). Poichè nel caso dell'ellisse risulta a > c, conviene cambiare di segno, ottenendo x2 (a2 - c2) + a2 y2 = a2 (a2 - c2) e ponendo b2 = a2 - c2, risulta b2x2 + a2y2 = a2b2 ed infine, dividendo tutto per a2b2, si ha
x2
a2 +
y2
b2 = 1
|
A questo punto risolviamo l'equazione rispetto alla variabile x:
x2 a2 = 1 - y2 b2 x2 = a2 b2 (b2 - y2) x = ± a b √b2 - y2 b2 - y2 ≥ 0 -b ≤ y ≤ b e risolvendo rispetto a y si ottiene analogamente -a ≤ x ≤ a Non ci resta che risolvere rispetto a y: y2 b2 = 1 - y2 a2 y2 = b2 a2 (a2 - x2) y = ± b a √a2 - x2 y(0) = ±b -b ≤ y ≤ +b E da qui si vede che l'ellisse è tutta contenuta nel rettangolo individuato dalle rette
|
Si vuole ricavare l'equazione della tangente all'ellisse in un suo dato punto P(x0; y0).
Data la formula dell'ellisse x2 a2 + y2 b2 = 1, poichè il punto P(x0; y0) appartiene all'ellisse, deve risultare: x02 a2 + y02 b2 = 1 , sottraendo membro a membro, otteniamo ( x2 a2 - x02 a2 ) + ( y2 b2 - y02 b2 ) = 0 b2 (x2 - x02) + a2 (y2 - y02) = 0 d'altra parte il punto P deve anche appartenere alla retta tangente, quindi mettiamo a sistema l'equazione dell'ellisse con quella del fascio proprio con polo in P
e sostituendo nella prima equazione a y - y0 quanto dato dalla seconda, si ha
ed essendo y + y0 = m (x - x0) + 2y0 la prima equazione diventa b2 (x2 - x02) + a2 m2 (x - x0)2 + 2 a2 my0 (x - x0) = 0 |
Qui a lato infine l'ellisse nel caso in cui i fuochi si trovino sull'asse delle ordinate, per il quale si ottiene, in modo analogo al caso già visto, l'equazione x2 a2 + y2 b2 = -1 |
Scriviamo l'equazione dell'ellisse nella forma A x2 + B y2 = 1 e sostituendo le coordinate dei punti M, N
otteniamo il sistema
E quindi l'equazione dell'ellisse è x2 4 + y2 = 1 Per trovare l'equazione della tangente nel punto M occorre applicare la formula di sdoppiamento cioè b2 xM x + a2 yM y = a2 b2 dove M(xM; yM) così che risulta x + 4 √3 2 y = 4 e in forma implicita x + 2 √3 y - 4 = 0 |
Dall'ascissa del fuoco si evince che c = 2 √2; inoltre sapendo che
l'eccentricità è e =
c
a =
2 √2
3, si calcola che a = 3, cosa che ci permette di determinare il semiasse b
dal momento che
b2 = a2 - c2 = (3)2 - (2 √2)2 = 1 b = 1 e quindi l'equazione dell'ellisse è x2 + 9 y2 = 9. Scriviamo l'equazione del fascio di rette avente come polo il punto P(3; 3): y - 3 = m (x - 3) e mettiamola a sistema con l'equazione dell'ellisse, con l'obiettivo di determinare un'equazione di secondo grado in x e, annullandone il Δ, trovare i coefficienti angolari delle tangenti; in realtà una tangente è già determinata dal momento che si tratta della retta x = 3 parallela all'asse delle ordinate. Ci si aspetta dunque una sola soluzione dal discriminante, quindi un'equazione di primo grado.
x2 + 9m2x2 + 81 m2 + 81 - 54 m2x + 54 m x - 162 m = 9 (1 + 9m2) x2 - 54m(m - 1) x + 81m2 - 162m + 72 = 0 Δ 4 = [27m (m-1)]2 - (1 + 9m2) (81m2 - 162m + 72) = 0 729m2 (m-1)2 - (1 + 9m2) (81m2 - 162m + 72) = 0 729m4 - 1458m3 + 729m2 - 81m2 + 162m - 72 - 729m4 + 1458m3 - 648m2 = 0 162m - 72 = 0 9m - 4 = 0 m = 4 9 per cui l'equazione della tangente cercata è y = 4 9 x - 4 3 + 3 y = 4 9 x + 5 3 |
L'equazione è del tipo b2 x2 + a2 y2 = a2 b2; inoltre deve risultare tangente alla retta
y - 1 =
-
1
2 (x - 1)
o anche scritta in forma implicita x + 2 y - 3 = 0; mettiamo a sistema
b2 (3 - 2 y)2 + a2 y2 = a2 b2 a2 y2 + 4b2 y2 - 12b2 y + 9 b2 - a2b2 = 0 (a2 + 4b2) y2 - 12b2 y + b2(9 - a2) = 0 Per questa equazione di secondo grado in y occorre annullare il Discriminante per la condizione di tangenza, ottenendo Δ 4 = 36b4 - b2(a2 + 4b2) (9 - a2) = 0 36b2 - (a2 + 4b2) (9 - a2) = 0 36b2 - (9 a2 - a4 + 36 b2 - 4 a2 b2) = 0 36b2 - 9 a2 + a4 - 36 b2 + 4 a2 b2 = 0 a2 + 4b2 - 9 = 0 equazione da mettere a sistema con quella che si ottiene sostituendo alle variabili x, y le coordinate di P(1; 1), cioè a2 + b2 = a2b2
E quindi l'ellisse ha equazione 3 x2 + 2 y2 = 3 |
Dall'equazione 5 x2 + 9 y2 - 45 = 0 ricaviamo la forma canonica dell'ellisse, dividendo
per 45:
x2
9
+
y2
5 = 1
da qui si deduce che si ha
a = 3 e
b = √5; così si può calcolare l'ascissa dei fuochi c2 = a2 - b2 = 9 - 5 = 4
c = 2 e, dal momento che per i fuochi abbiamo Fp1 = F1 (2; 0) per la parabola che volge la concavità verso destra, e Fp2 = F1 (-2; 0)   per la parabola che volge la concavità verso sinistra; e ancora dal momento che la direttrice delle parabole coincide con l'asse delle ordinate, risulta subito che Vp1(1; 0) ed anche Vp2(-1; 0), le coordinate dei vertici delle due parabole. Ora si sa che l'ascissa del vertice di una parabola ad asse orizzontale è data da - Δ 4a' se l'equazione è x = a' y2 + b' y + c', d'altra parte poichè l'ordinata del vertice è data da - b' 2a' = 0, ne consegue che b'  = b"  = 0 (vale cioè per tutte e due le parabole). In definitiva possiamo scrivere parabola con concavità a destra x = a'y2 + b'y + c' V1 (1; 0) ordinata vertice - b' 2a' = 0 b' = 0 ascissa vertice - Δ 4a' = 1 4 a' c' = 4a' (poichè b = 0) ne consegue che c' = 1; d'altronde l'equazione della direttrice y = - 1 + Δ 4a' coincidente con l'asse delle ordinate y = 0 mi dice che - 1 + Δ 4a' = 0 4 a' c' = 1 a' = 1 4 e quindi l'equazione della prima parabola è x = 1 4 y2 + 1 o in forma implicita y2 - 4x + 4 = 0 parabola con concavità a sinistra x = a"y2 + b"y + c2 V2 (-1; 0) ordinata vertice - b" 2a" = 0 b' = 0 ascissa vertice - Δ 4a" = -1 4 a" c" = -4a" (poichè b = 0) ne consegue che c" = -1; d'altronde l'equazione della direttrice y = - 1 + Δ 4a" coincidente con l'asse delle ordinate y = 0 mi dice che - 1 + Δ 4a" = 0 4 a" c" = 1 a" = - 1 4 e quindi l'equazione della seconda parabola è x = - 1 4 y2 - 1 o in forma implicita y2 + 4x + 4 = 0 A questo punto mettiamo a sistema l'equazione di una parabola, ad esempio quella con concavità verso sinistra, con l'equazione dell'ellisse e troviamo i punti B, C d'intersezione
|
Portiamo a secondo membro il termine noto dell'equazione dell'ellisse e dividiamo per esso entrambi i membri
x2
12
+
y2
3
= 1
In tal modo si ottiene la forma canonica dell'equazione; così che da essa si deduce a2 = 12 a = 2 √3 b2 = 3 b = √3 c2 = a2 - b2 = 9 c = 3 Le coordinate dei fuochi dell'ellisse sono allora F1(-c; 0) = F1(-3; 0) ---- F2(c; 0) = F2(3; 0) che sono anche due punti di passaggio della parabola richiesta, per la quale il terzo punto è evidentemente V (0; -b) = V(0; -√3). Con esse non possiamo comunque impostare il sistema per trovare i coefficienti a', b', c' dell'equazione della parabola perchè i fuochi sono in posizione simmetrica rispetto all'asse delle ordinate (stessa cosa se fosse l'asse delle ascisse) e quindi ne possiamo considerare solo una di equazione. Di conseguenza il passaggio per punti ci fornisce due equazioni; giova però osservare che il punto V è il vertice della parabola, per il quale evidentemente si ha - b' 2a' = 0 b' = 0 |
b' = 0
9a' - 3b' + c' = 0 c' = -√3 | di conseguenza, per quanto detto in precedenza | 9a' - √3 = 0 a' = √3 9 | e quindi l'equazione della parabola è y = √3 9 x2 - √3 o in forma implicita 9y - √3 x2 + 9 √3 = 0 |
3A + C = - 9
B√3 - C = 3 3B + C = - 9 | e quindi cambia solo
il coefficiente A che diventa | 3A + C = - 9 A = √3 - 3 |
|
dai dati si ricava l'equazione della parabola y = -x2 + 2x + 3; infatti dev'essere V
(-
b
2a;
-
Δ
4a) da cui si ricava
- b
2a = 1, vale a dire
b = -2a, e anche
-
Δ
4a = 4 4ac - b2 = 16a
4ac - 4a2 = 16a
c - a = 4
c = 4 + a.
Per determinare l'equazione della parabola serve una terza condizione che è quella di tangenza con la retta data, e quindi occorre mettere a sistema l'equazione della parabola, cioè y = ax2 + bx + c y = ax2 - 2ax + 4 + a avendo fatto le dovute sostituzioni dei parametri b, c, in funzione di a, determinate precedentemente, con la retta data; per cui si ottiene
c = 4 + a = 4 - 1 = 3 e grazie a ciò si ottiene per la parabola y = -x2 + 2x + 3. Il problema chiede di determinare le condizioni perchè per i punti della retta data nel primo quadrante risulti PA2 + PB2 = k con k ∈ R. Scriviamo e calcoliamo le due distanze indicate nella formula parametrica in kappa: PA2 = (xP - xA)2 + (yP - yA)2 = (x - 0)2 + (y - 3)2 = x2 + y2 - 6y + 9 e PB2 = (xP - xB)2 + (yP - yB)2 = (x - 3)2 + (y - 0)2 = x2 - 6x + 9 + y2 e andando a sostituire PA2 + PB2 = x2 + y2 - 6y + 9 + x2 - 6x + 9 + y2 = k 2x2 + 2y2 - 6x - 6y + 18 - k = 0 e dividendo tutto per due x2 + y2 - 3x - 3y + 9 - k 2 = 0 che è l'equazione di una circonferenza di centro C ( 3 2; 3 2) e di raggio variabile in dipendenza del paramentro k e per la quale risulta α2 + β2 - r2 = 9 - k 2 dove chiaramente α = 3 2 β = 3 2 così che r2 = k 2 - 9 2 k - 9 ≥ 0 k ≥ 9 questo affinchè il raggio sia un numero reale non negativo. La situazione è quella illustrata nella figura accanto, dove A'B' è il segmento di retta del primo quadrante su cui si deve individuare il punto P(x; y), avendo evidentemente A'(0; 7) l'intersezione con l'asse y, e B'( 7 2; 0) l'intersezione con l'asse x. Allora appare chiaro che le soluzioni, date da quei valori di k che soddisfano la relazione posta, si trovano cercando le intersezioni tra la retta, o meglio il segmento al primo quadrante, con la circonferenza a raggio variabile; dunque occorre metterle a sistema con alcune condizioni, che sono k ≥ 9 0 ≤ y ≤ 7 0 ≤ x ≤ 7 2;. Di conseguenza si tratta di risolvere il sistema misto
Di conseguenza, facendo le necessarie sostituzioni e calcoli, si ha rmin = |arxC + bryC + cr| √ar + br = √5 2 e poichè r2min = k 2 - 9 2 cioè 5 4 = = k 2 - 9 2 risulta k = 23 2 quindi per questo valore di k si hanno 2 radici reali coincidenti (tangenza); invece per valori inferiori del raggio circonferenza e retta non si toccano, cioè il sistema delle loro equazioni non ha soluzioni reali (!). Al crescere del raggio le soluzioni sono sempre due, reali e distinte, finchè il raggio non cresca tanto che la circonferenza passi per il punto B'( 7 2; 0) valore limite superiore perchè le soluzioni siano sempre due; a cui corrisponde il raggio di circonferenza |
23
2 ≤ k ≤
43
2 due soluzione reali (coincidenti per k =
23
2)
43 2 < k ≤ 74 una sola soluzione reale |
Dall'analisi della situazione risulta
Se allora si fa lo studio del segno del coefficiente angolare e di f (α) in funzione del parametro a e si mettono in un unico diagramma, si può stabilire quando sono concordi e quando discordi per a ∈ R, avendo così un quadro completo, così da poter confrontare, se maggiore o minore, un numero reale qualunque assegnato con la radice (zero) dell'equazione. Nel nostro caso, dato il numero reale α con cui confrontare lo zero dell'equazione, si ha
A = a + 2 > 0 ∀a > -2 ed anche
f (α): (a+2) α + (a - 4) > 0 ∀a >
4-2α
1+α
E così se vogliamo confrontare la radice x0 con una serie α = -2, β = 1, γ = 3, δ = 7 di numeri reali dati
determiniamo il segno della f (x) per x ∈ {α, β, γ, δ} in funzione di a e grafichiamolo assieme a quello del coefficiente
del termine di primo grado (sempre in funzione di a)
|
f (α) = f (-2) = (a+2)(-2) + (a-4) > 0
- 2a - 4 + a - 4 > 0 a < - 8
f (β) = f (1) = (a+2) + (a-4) > 0 2a - 2 > 0 a > 1 f (γ) = f (3) = 3(a+2) + (a-4) > 0 3a + 6 + a - 4 > 0 a > 1 2 f (δ) = f (7) = 7(a+2) + (a-4) > 0 7a + 14 + a - 4 > 0 a > - 5 4 |
A < 0 | ∀a < - 8 |
a < x0 < β < γ < δ
| a = - 8
|
x0 = α < β < γ < δ
|
| -8 < a < -2
|
x0 < α < β < γ < δ
| |
A = 0
| a = - 2
|
radice → +∞
| |
A > 0
| - 2 < a <
-
5
4
|
α < β < γ < δ < x0
|
| a =
-
5
4
|
α < β < γ < δ = x0
|
|
-
5
4 < a <
1
2
|
α < β < γ < x0 < δ
|
|
a =
1
2
|
α < β < γ = x0 < δ
|
|
1
2 < a < 1
|
α < β < x0 < γ < δ
|
|
a = 1
|
α < β = x0 < γ < δ
|
|
a > 1
|
α < x0 < β < γ < δ
| |
Δ > 0
A > 0 f (α) > 0 | oppure |
Δ > 0
A < 0 f (α) < 0 |
le radici sono
reali e distinte A e f (α) sono concordi |
esiste una ambiguità di
posizione di α rispetto alle radici x1, x2 dal momento che α può essere minore/maggiore delle due radici, cadendo l'ascissa α esternamente ad esse |
Se la parabola passa per l'origine, il termine noto è c = 0; quindi l'equazione è del tipo y = ax2 + bx; e dal momento
che passa anche per A(3; 3), sostituendo nell'equazione le coordinate di A, si ottiene 3 = 9a + 3b
cioè b = 1 - 3a.
E quindi l'equazione della parabola si può scrivere come y = ax2 + (1 - 3a)x. Scrivo l'equazione del fascio proprio passante per il punto A: y - 3 = m(x - 3) y = mx - 3m + 3, quindi determino l'equazione della retta del fascio con m = 4, che risulta tangente alla parabola nel punto A y = 4x - 12 + 3 y = 4x - 9 e considero il sistema
E pongo la condizione di tangenza, Δ = 0 per determinare il valore corrispondente del coefficiente del termine di secondo grado della parabola Δ = 9 (1 + a)2 - 36a = 0
(1 + a)2 - 4a = 0 a2 - 2a + 1 = 0
a = 1
Dunque la parabola ha equazione y = x2 - 2x, passa per A(3; 3), passa per l'origine O(0; 0) ed ha vertice V (1; -1), come è facile verificare, ricordando che V ( - b 2a; - Δ 4a). Fatto questo, sappiamo che dev'essere 2 OS + 2 OQ = 2p OS + OQ = p Occorre quindi determinare OS che è un segmento verticale, quindi la lunghezza è data dalla differenza in valore assoluto delle ordinate degli estremi OS = QP = yQ - yP = x - y dove x e y sono le coordinate (variabili) di P, dal momento che il punto Q appartiene alla bisettrice del 1° quadrante e quindi ha ordinata uguale ad ascissa (come il punto A). Inoltre è agevole vedere che OQ = √x2 + x2 = √2x2 = x √2 proprio perchè Q (x; x), cioè ascissa e ordinata uguali, appartenendo alla bisettrice del 1° quadrante e dal momento che la sua ascissa è uguale a quella del punto P. In definitiva dev'essere x - y + x √2 = p con 0 ≤ x ≤ 3 ed anche 0 ≤ y ≤ 3 oltre che p ≥ 0, quest'ultima condizione raggiunta quando P → O; ricordando che deve sempre essere y = x2 - 2x perchè il punto P appartiene alla parabola. |
y = x (1 + √2) - p
y = x2 - 2x 0 ≤ x ≤ 3 0 ≤ y ≤ 3 p ≥ 0 | o anche |
x (1 + √2) - p = x2 - 2x
0 ≤ x ≤ 3 p ≥ 0 |
x2 - (3 + √2) x + p = 0
0 ≤ x ≤ 3 p ≥ 0 | dal momento che
y = x |
Disegnata la retta di equazione y = (1 + √2) x per
p = 0, questa ha con il ramo OA di parabola un solo punto in comune (l'origine del sistema di assi cartesiani).
Quindi per
p = 0 si ha UNA SOLA SOLUZIONE.
E questo vale anche all'aumentare di p, fino a quando il paramentro p non assuma il valore tale che la parallela alla retta r, passante per A e F, ammette due intersezioni e quindi ci sono DUE SOLUZIONI. In corrispondenza, passando per A, il valore di p è 3 = (1 + √2) · 3 - p p = 3 √2. Al crescere di p le intersezioni sono sempre due e quindi anche le soluzioni, finchè non si realizza la condizione di tangenza (Δ = 0) nel punto K, dove le soluzioni sono ancora due, ma coincidenti. Il valore di p alla tangenza si trova imponendo l'annullamento del discriminante dell'equazione di secondo grado che si ottiene dal sistema
Riassumendo dunque abbiamo 0 ≤ p < 3 √2 UNA SOLUZIONE 3 √2 ≤ p ≤ 11 + 6 √2 4 DUE SOLUZIONI Per p > 11 + 6 √ 2 4 NESSUNA SOLUZIONE in quanto retta e parabola non hanno punti in comune, o matematicamente le soluzioni del sistema non sono reali |
y = x2 + 2 x + 1
y = mx + 1 | x2 + 2 x + 1 = mx + 1 | x2 + (2 - m) x = 0 | Δ = (2 - m)2 = 0 m = 2 (soluzione doppia) |
y = ax2 + b x + 1
y = - 1 2 x + 1 | ax2 + b x + 1 = - 1 2 x + 1 ax2 + (b + 1 2 ) x = 0 2ax2 + (2b + 1) x = 0 Δ = (2b + 1)2 = 0 b = - 1 2 e quindi si può scrivere per l'equazione cercata |
y = ax2 -
1
2
x + 1
y = 0 | ax2 - 1 2 x + 1 = 0 2 ax2 - x + 2 = 0 Δ = 0 1 - 16a = 0 a = 1 16 |
y = 2x + 1
y = 0 | 2x + 1 = 0 x = - 1 2 B ( - 1 2 ; 0) | e per il punto C |
y = - 1
2
x + 1
y = 0 | - 1 2 x + 1 = 0 x = 2 C (2; 0) |
| Intanto il triangolo ABC è fisso e se ne può calcolare l'area: basterà calcolare la lunghezza della
base
BC = |xB - xC| =
| -
1
2
- 2 | =
5
2
e quella dell'altezza che è uguale all'ordinata di A(0; 1): AO = 1
quindi l'area è Area(ABC) =
BC · AO
2
=
5
4
Di conseguenza l'area del rettangolo, espressa in funzione del parametro kappa, sarà
Area(PHAI) = Area(ABC) ·
4
25
k
=
5
4
·
4
25
k
=
k
5
Per calcolare l'area di PHAI occorre conoscere i lati PI e PH, dal momento che dev'essere PI · PH = k 5 Osserviamo che
PC = 2 - x e che
BC = 2 +
1
2
=
5
2
mentre
AB2 = (xA - xB)2 +
(yA - yB)2 = ( 0 +
1
2
)2 + ( 1 - 0 )2 =
5
4
AB =
√5
2
|
2 x2 - 3 x + (k - 2) = 0
- 1 2 ≤ x ≤ 2 k ≥ 0 |
Intanto osserviamo che A = 2, sempre positivo; poi Δ = 9 - 8 (k - 2) > 0 25 - 8 k > 0
k <
25
8
|
Da cui si evince che ci sono sempre 2 soluzioni reali e distinte nell'intervallo
0 ≤ k ≤ 25 8 Infatti la concordanza di segno positivo di f ( - 1 2 ) > 0 e di Σ + 1 2 > 0 ci dice che sicuramente - 1 2 < x1 < x2 mentre la discordanza di segno di f ( 2) > 0 e di Σ - 2 < 0 ci assicura che x1 < x2 < 2 per cui complessivamente risulta
-
1
2
< x1 < x2 < 2
per
0 ≤ k ≤
25
8
|
c = 8
4a + 2b + c = 0 16a + 4b + c = 0 | c = 8
4a + 2b + 8 = 0 12a + 2b = 0 | c = 8
4a + 2b + 8 = 0 8a - 8 = 0 | c = 8
a = 1 4a + 2b + 8 = 0 | c = 8
a = 1 b = - 6 |
Troviamo le coordinate del punto E, mettendo a sistema la retta y = 3x con la parabola
Determiniamo ora l'equazione della tangente alla parabola passante per il punto E, iniziando con lo scrivere l'equazione del fascio proprio con polo in E y - 3 = m (x - 1) y = m x + (3 - m) quindi mettiamo a sistema e imponiamo la condizione di tangenza (Δ = 0)
Mettendo a sistema con gli assi cartesiani, si determinano i punti M, N
Fatto questo, troviamo l'equazione che deriva dalla relazione fondamentale del problema, cominciando a determinare i quadrati dei tre segmenti aventi tutti estremità comune in P PA2 = (xP - xA)2 + (yP - yA)2 = (x - 0)2 + (y - 8)2 = x2 + y2 - 16 y + 64 PB2 = (xP - xB)2 + (yP - yB)2 = (x - 2)2 + y2 = x2 + y2 - 4 x + 4 PC2 = (xP - xC)2 + (yP - yC)2 = (x - 4)2 + y2 = x2 + y2 - 8 x + 16 E quindi si ottiene |
Quindi una circonferenza di centro Q e raggio variabile; e la soluzione del problema si determina risolvendo il sistema misto
Data dunque la retta di equazione y = 7 - 4x e la circonferenza x2 + y2 - 4 x - 16 3 y + 28 - k 3 = 0 a raggio variabile in dipendenza del parametro k, occorre ricavare per quali valori di k esse si intersecano e se le intersezioni sono due o solo una. Evidentemente la soluzione si determina graficamente, in base al grafico a lato, notando che ovviamente le situazioni sono di tre tipi
Osservando il grafico, si deduce immediatamente che per r < rmin non esistono intersezioni, la circonferenza ha un raggio troppo piccolo e le due curve non si toccano. Per il generico raggio r ≥ rmin le intersezioni sono due a patto che r ∈ [rmin, r'] cioè per rmin ≤ r ≤ r' dove r' è il raggio corrispondente alla circonferenza passante per il punto N ( 7 4 ; 0), estremo inferiore del segmento MN Invece si avrà una sola intersezione per r' < r ≤ rmax; detto diversamente se r ∈ (r', rmax] , intervallo aperto a sinistra. Calcoliamo il valore di rmin che corrisponde alla distanza del centro Q dalla retta 4x + y -7 = 0 (scritta in forma implicita), avendosi quindi rmin = QH = |4xQ + yQ -7| √ 42 + 12 = 1 + 8 3 √ 17 = 11 3 √ 17 Il termine noto dell'equazione di un circonferenza, solitamente indicato con c, notoriamente è dato da c = α2 + β2 - r2 dove con alfa e beta si indicano le coordinate del centro della circonferenza, che nella fattispecie sono α = 2 e β = 8 3 ; d'altra parte nel nostro caso si ha anche c = 28 - k 3 e quindi si può scrivere α2 + β2 - r2 = 28 - k 3 4 + 64 9 - r2 = 28 - k 3 r2 = 3k - 152 9 così, sostituendo ad r il valore rmin calcolato in precedenza, si ottiene il valore minimo di k a cui si hanno le prime due soluzioni reali (coincidenti: retta e circonferenza tangenti) 9 r2min = 3 kmin - 152 kmin = 9 r2min + 152 3 kmin = 9 · 121 153 + 152 3 = 2705 51 (tangenza, soluzione doppia) |
Posta l'equazione della parabola nella forma generale y = a x2 + b x + c,
dalle coordinate del vertice rispettivamente si ricava xV = -
b
2a
cioè b = - 2a · xV b = - 2a e
yV = -
Δ
4a
Δ = - 8 a b2 - 4 ac = - 8 a 4 a2 - 4 ac = - 8 a a - c = - 2 c = 2 + a Passando per M si ha inoltre a - b + c = 0 a + 2a + 2 + a = 0 4a + 2 = 0 a = - 1 2 e quindi c = 2 - 1 2 = 3 2 b = 1. Di conseguenza l'equazione della parabola è y = - 1 2 x2 + x + 3 2 Troviamo l'equazione del fascio passante per A y - 3 = m (x - 3 2 ) y = m (x - 3 2 ) + 3 e mettiamola a sistema con la parabola per trovare le tangenti
|
y = - 2x + 6
y = - 1 2 x2 + x + 3 2 | - 1 2 x2 + x + 3 2 = - 2x + 6 1 2 x2 - 3 x + 9 2 = 0 x2 - 6 x + 9 = 0 x = 3 C(3; 0) |
y = x +
3
2
y = - 1 2 x2 + x + 3 2 | - 1 2 x2 + x + 3 2 = x + 3 2 1 2 x2 = 0 x = 0 B (0; 3 2 ) |
x + y = k
y = - 1 2 x2 + x + 3 2 0 ≤ x ≤ 3 0 ≤ y ≤ 2 k > 0 | o anche, poichè le limitazioni
sull'ordinata restano determinate da quelle sull'ascissa |
y = - x + k
y = - 1 2 x2 + x + 3 2 0 ≤ x ≤ 3 k > 0 | dove l'equazione y = - x + k è quella
di un fascio improprio che comprende la direttrice del secondo quadrante. E uguagliando i secondi membri delle equazioni |
-
1
2
x2 + x +
3
2
= - x + k
0 ≤ x ≤ 3 k > 0 | x2 - 4 x + (2k - 3) = 0
0 ≤ x ≤ 3 k > 0 |
mettiamo dunque in un grafico lo studio dei vari segni, ottenendo quanto riportato qui a sinistra.
Il discriminante è positivo in tutto l'intervallo che ci interessa, corrispondente a 3 2 ≤ k ≤ 7 2 a cui corrisponde un'ascissa compresa in 0 ≤ x ≤ 3, e indichiamo gli estremi dell'intervallo di variabilità delle ascisse, relativamente all'arco di parabola BC, con α = 0, β = 3 Per valori di k < 3 2 , A > 0 e f (α) < 0 sono discordi, il che significa che α è in mezzo alle radici x1, x2 , cioè risulta ∀k < 3 2 x1 < 0 < x2; in altri termini x1 cade fuori, a sinistra, dall'intervallo d'ascissa [α, β] corrispondente all'arco di parabola . D'altra parte, risultando A > 0 e f (β) < 0, anch'essi discordi, anche β è interno all'intervallo delle radici; quindi complessivamente si ha
∀k <
3
2
x1 < α < β < x2
Nessuna Soluzione
|
-
b
2a
= xB = 2 b = - 4a
- Δ 4a = y = 0 b2 - 4ac = 0 16a2 - 4ac = 0 4a - c = 0 c = 4a c = 4 (passaggio per C) |
b = - 4a
c = 4a c = 4 |
a = 1
b = - 4 c = 4 |
y = x2 - 4x + 4
y = m x + 4 | x2 - 4x + 4 = m x + 4 x2 - (4 + m)x = 0 Δ = (4 + m)2 = 0 m = - 4 y = -4x + 4 la tangente alla parabola in C |
x - 3y + 16 - k = 0
y = x2 - 4x + 4 0 ≤ x ≤ 2 k ≥ 0 0 ≤ y ≤ 4 | avendo sostituito al parametro
p il parametro k, tipico delle equazioni parametriche; e sostituendo la y nella prima equazione |
x - 3 (x2 - 4x + 4) + 16 - k = 0
0 ≤ x ≤ 2 k ≥ 0 |
- 3 x2 + 13x + 4 - k = 0
0 ≤ x ≤ 2 k ≥ 0 | e cambiando
di segno |
3 x2 - 13x + k - 4 = 0
0 ≤ x ≤ 2 k ≥ 0 |
Notiamo che il primo coefficiente dell'equazione è A > 0 e fino a
k <
217
12
il discriminante è positivo e quindi le radici sono reali e distinte: e poichè f(α) < 0 e f(β) < 0
per
k < 4, risulta che α, β sono interni all'intervallo delle radici, cioè si ha
∀k < 4: x1 < α < β < x2 Nessuna soluzione
mentre per k = 4 risulta f(α) = 0, quimdi α è radice
k = 4: x1 = α < β < x2 Una soluzione
Per ∀k tale che 4 < k < 18 risulta α < x1 < β < x2 Una soluzione
dal momento che α esterna sinistra alle radici ( A > 0, α > 0, concordi, e Σ - α > 0); mentre β interna alle radici (poichè A > 0, β < 0, discordi) |
Il problema si può risolvere anche facendo riferimento al grafico della retta g e del ramo di parabola
; infatti la retta passante per i punti A, C fa parte di un fascio improprio
di equazione
x - 3y + 16 - k = 0 e le soluzioni del problema sono date dai valori di k che corrispondono
alle rette che tagliano il ramo .
È chiaro che sono le rette del fascio che hanno come limite quella passante per C da una parte, e quella passante per B dall'altra. Dato quindi il fascio x - 3y + 16 - k = 0, i valori di k corrispondenti a queste rette, si trovano sostituendo nell'equazione del fascio improprio le coordinate dei punti suddetti, quindi si ha Passaggio per C(0; 4): -12 + 16 - k = 0 k = 4 Passaggio per B(2; 0): 2 + 16 - k = 0 k = 18 Quindi il risultato è che per questi valori di k e per tutti quelli compresi tra essi, cioè ∀k tale che 4 ≤ k ≤ 18, il problema ammette Una soluzione |
|
Con riferimento al grafico della semicirconferenza a lato, poniamo AD = x e ED = y
dove ovviamente
0 ≤ x ≤ 2r con k ≥ 0 perchè le misure di segmenti sono numeri reali non negativi Andando a sostituire nella relazione fondamentale, si ha 2y + x = kr; d'altra parte, ricordando l'equazione generale di una circonferenza, x2 + y2 + ax + by + c = 0, nel caso in esame risulta che il centro della circonferenza è C (r; 0) e quindi deve essere a = -2r, b = 0; di conseguenza, dato che c = α2 + β2 - r2, dove α, β sono le coordinate del centro, si ha c = r2 + 0 - r2 = 0 (il termine noto dell'equazione). In definitiva l'equazione della circonferenza è x2 + y2 - 2rx = 0 con le limitazioni 0 ≤ x ≤ 2r e k ≥ 0 e y ≥ 0 mentre l'equazione del fascio improprio di rette in forma esplicita è y = - 1 2 x + k 2 r y = - 1 2 (x - kr). Il problema si può risolvere graficamente, osservando che si tratta di studiare le intersezioni del fascio improprio con la semicirdonferenza al variare di k. | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Iniziamo a calcolare i valori di k in corrispondenza delle semirette (si ricordi che vale la limitazione
y ≥ 0, quindi di semirette si tratta) del fascio improprio che intersecano la semicirconferenza, facendo riferimento al grafico sottoriportato
La prima intersezione con la semicirconferenza si ha in A (0; 0); il corrispondente valore di k si calcola andando a sostituire le coordinate del punto intersezione nell'equazione del fascio y = - 1 2 (x - kr), tenendo conto che a questo valore di k corrisponde una sola soluzione; evidentemente si ha 0 = - 1 2 (0 - kr) → k = 0 e l'equazione della retta corrispondente è y = - 1 2 x. La situazione rimane invariata, cioè la soluzione resta sempre una, fino a quando k non assume il valore che corrisponde alla semiretta passante per B. Imponendo il passaggio per il punto B (2r; 0), si ricava il valore di k a cui cominciano a corrispondere semirette che hanno due intersezioni, quindi ci sono due soluzioni, con la semicirconferenza 0 = - 1 2 (2r - kr) → k = 2 e l'equazione della retta corrispondente è y = - 1 2 x + r. Le soluzioni restano due fino al valore di k corrispondente alla tangente alla circonferenza; per determinare il valore di k e l'equazione della tangente, occorre imporre l'azzeramento del discriminante dell'equazione che si ottiene mettendo a sistema quelle di retta e semicirconferenza
r2 - 2k - 4 = 0 → k = 1 + √5 a cui corrisponde la semiretta di equazione y = - 1 2 x + 1 + √5 2 r
Il problema si può risolvere anche con il metodo dello studio e confronto dei segni. Dal grafico della semicirconferenza si deduce di primo acchito che la limitazione sulle ascisse è 0 ≤ x ≤ 2r; a questo proposito però si osservi che l'ordinata deve essere sempre non negativa, quindi, considerando l'equazione del fascio improprio y = - 1 2 (x - kr) e poichè dev'essere y ≥ 0, ne consegue che - 1 2 (x - kr) ≥ 0 x - kr ≤ 0 x ≤ kr che è la limitazione da considerare per l'ascissa, più e che contiene quella ovvia x ≤ 2r proprio per rimarcare il fatto che si considera per il fascio improprio solo le semirette di ordinata positiva. Sostituendo alla y nell'equazione della circonferenza l'espressione della y data dall'equazione del fascio improprio, si ha
x2 + [-
1
2
(x - kr)]2 - 2rx = 0
x2 +
1
4
(x - kr)2 - 2rx = 0
4x2 + (x - kr)2 - 8rx = 0
5x2 - 2krx + k2r2 - 8rx = 0
5x2 - 2r(k + 4)x +
k2r2 = 0
E quindi si ottiene il sistema misto
Procediamo alla determinazione dei segni per i vari parametri del grafico risolutivo
Con A > 0 e f(0) > 0, cioè concordi, l'ascissa x = 0 è esterna all'intervallo delle radici [x1, x2]; per risolvere l'incertezza (esterna sinistra o esterna destra), osserviamo che Σ - 0 ≥ 0 k ≥ 0 il che significa che è esterna sinistra (perchè evidentemente 0 < Σ), cioè 0 < x1 < x2 Con A > 0 e f(kr) < 0, cioè discordi, l'ascissa x = kr è interna, senza ambiguità, all'intervallo delle radici per 0 ≤ k < 2 e allora da tutto ciò ne consegue che 0 < x1 < 2r < x2 (notare che per k = 2, kr = 2r); si ha quindi UNA SOLUZIONE! Per k = 2 è facile vedere che 0 < x1 < x2 = 2r quindi DUE SOLUZIONI!, una ordinaria e un'altra limite Per k > 2, f(kr) > 0 e quindi kr esterna (sinistra o destra?); risolve il dubbio (Σ - kr) < 0 cio6egrave; kr esterna destra e quindi x2 < kr; per cui complessivamente risulta 0 < x1 < x2 < kr, quindi DUE SOLUZIONI! ordinarie Infine per k = 1 + √5 una soluzione doppia, DUE SOLUZIONI COINCIDENTI! Problema n° 776 pag 350 del Ferrauto - il Problema geometrico e la Geometria analitica (edizione del 1982)Sia AB il diametro di una semicirconferenza di centro O e raggio r.
D'altra parte CD = 3x per cui la relazione fondamentale si può scrivere CE2 + DF2 = k CD2 r2 - 4x2 + r2 - x2 = 9kx2 (9k + 5)x2 - 2r2 = 0 Intanto la variabile x non può assumeri il valore zero che annullerebbe il denominatore della relazione fondamentale; osserviamo poi che OCmax = r e quindi il valore massimo di OD che è anche il valore massimo che può assumere x è r 2 e quindi, si ha per la variabile x: 0 < x ≤ r 2 , mentre deve essere k > 0 Si tratta dunque di risolvere il sistema misto
Problema n° 775 pag 350 del Ferrauto - il Problema geometrico e la Geometria analitica (edizione del 1982)Con vertice nel centro O di una semicirconferenza di diametro AB = 2r considerare un angolo retto in modo che, indicati con C e D i punti in cui i lati dell'angolo incontrano la semicirdonferenza, sia 2kr il perimetro del quadrilatero convesso ABDC
Quindi si può dire che il problema ammette per 1 + √2 ≤ k ≤ 2 + √2 + 2√2 - √2 2 DUE Soluzioni Simmetriche! Problema n° 133 pag 418 del Bergamini, Barozzi, Trifone - Equazioni, disequazioni e Geometria analitica ecc. - Zanichelli (edizione del 2007)In una circonferenza di diametro AB condurre la retta tangente in A.
|
Si ottiene così il sistema misto
Determiniamo i dati da inserire nel confronto dei segni e per la discussione A > 0 13 > 0; Δ 4 = r2 (3k+4)2 -13k2 r2 > 0 9k2 + 24k + 16 -13k2 > 0 4k2 - 24k - 16 > 0 k2 - 6k - 4 > 0 k = 3 ±√13 3 - √13 < k < 3 + √13 0 ≤ k < 3 + √13 f(0) = k2 r2 = 0 Non negativo! Σ = r (3k + 4) 13 Σ - 0 = r (3k + 4) 13 > 0 3k + 4 > 0 k > - 4 3 k ≥ 0 f(2r) = 13 (2r)2 - 2r(3k + 4)·2r + k2 r2 > 0 52 - 12k - 16 + k2 > 0 k2 - 12k + 36 > 0 (k - 6)2 > 0 ∀k ≠ 6 Σ - 2r = r (3k + 4) 13 - 2r > 0 3k - 22 > 0 k > 22 3 |
Dal quadro riassuntivo riportato a sinistra si deduce che il discriminante è non negativo da zero a
3 + √13, e quindi in tutto questo intervallo le radici sono reali.
Inoltre il coefficiente del termine di secondo grado è sempre positivo (A > 0) e quindi, essendo concorde con f(0) e risultando Σ ≥ 0 ne consegue che 0 < x1; d'altra parte il discorso è analogo anche per f (2r) per cui anche 2r < Σ cioè 2r < x2; pertanto complessivamente si ha 0 < x1 < 2r < x2 per 0 ≤ k < 6 nella prima semicirconferenza, analizzata finora, e quindi DUE Soluzioni sull'intera circonferenza! Per 6 ≤ k ≤ 3 + √13 la situazione cambia solo per f(2r) che, divenendo Σ < 2r, x2 si colloca a sinistra di 2r, e quindi si ha 0 < x1 < x2 < 2r, cioè in una semicirconferenza le soluzioni diventano 2; pertanto si ha che sull'intera circonferenza abbiamo QUATTRO Soluzioni! |
Posto che sia y = ax2 + bx + c l'equazione generale della parabola, per cui l'ascissa del vertice è in generale dato da
xV =
-
b
2a
e siccome dal testo si evince subito che xV = 2, è chiaro che
deve risultare
-
b
2a
= 2 b = - 4a; si sa anche che la parabola passa per
A (0; 1) e quindi, sostituendo le sue coordinate nell'equazione, risulta c = 1; infine,
passando per B (3; 4), si può scrivere, sostituendo nell'equazione generale, 4 = 9a + 3b + 1
3 = 9a - 12a
a = -1 b = 4; per cui l'equazione della parabola è
y = - x2 + 4x + 1 che volge chiaramente la concavità verso il basso.
Allora il vertice ha coordinate V (- b 2a ; - Δ 4a ) = V (2; 5); e quelle dei punti C e D si possono trovare mettendo a sistema l'asse delle ascisse con la parabola
Il problema chiede che sia Area (ABP) Area (ABDC) dove ABDC è un quadrilatero convesso di area fissa, che si può calcolare spacchettandolo nei triangoli rettangoli ACO, BB'D e nel trapezio rettangolo ABB'O come in figura; considerando che CO = √5 - 2, che AO = 1, che DB' = 2 + √5 - 3 = √5 - 1 e infine che BB' = 4, si hanno le seguenti aree Area(ACO) = AO · CO 2 = √5 - 2 2 Area(BB'D) = BB' · B'D 2 = 4 (√5 - 1) 2 = 2 (√5 - 1) Area(ABB'O) = (AO + BB') · OB' 2 = 5 · 3 2 = 15 2 |
y = x + 1 + k
5 √5 + 9
3
y = - x2 + 4x + 1 0 ≤ x ≤ 3 1 ≤ y ≤ 4 k ≥ 0 |
x2 - 3x +
5 √5 + 9
3
k = 0
0 ≤ x ≤ 3 k ≥ 0 |
Di conseguenza abbiamo il diagramma riassuntivo mostrato a lato.
Intanto osserviamo che il primo coefficiente dell'equazione, del termine di 2° grado, è positivo costante; mentre il discriminante è positivo per un ampio intervallo di k, fino a k = 27 (5 √5 - 9) 176 e in tutto questo intervallo A e f(0) sono concordi, quindi la f(0) esterna sinistra o destra; e poichè Σ > 0 deve essere 0 < x1, cioè esterna sinistra. D'altra parte anche f(3) > 0 risulta concorde con A, ma dal momento che Σ - 3 < 0, l'ascissa x = 3 a cui corrisponde f(3) > 0 deve essere esterna destra, cioè deve aversi x2 < 3. In definitiva per 0 < k < 27 (5 √5 - 9) 176 abbiamo 0 < x1 < x2 < 3, cioè 2 Soluzioni; ma anche per k = 0 si hanno 2 soluzioni corrispondenti a x1 = 0 e x2 = 3 a cui corrisponde Area(ABP) = 0. Infine a k = 27 (5 √5 - 9) 176 corrisponde una soluzione doppia e si ha 0 < x1 = x2 = 3 2 < 3 |
Si tratta di trovare le intersezioni tra l'arco AB di parabola e il fascio improprio
y = x + 1 + k
5 √5 + 9
3.
Procediamo con l'analisi delle soluzioni. I triangoli ABP che interessano sono quelli formati dalla base AB (quindi 2 vertici fissi che sono appunto A e B) e il terzo vertice nel punto P che è variabile con la retta del fascio improprio che prendiamo in considerazione (i punti P, fissata una retta, sono evidentemente sempre due, salvo caso estremo quando Δ = 0 (tangenza). Chiaramente la prima retta che variabile del fascio che interseca l'arco AB è y = x + 1 e le intersezioni con l'arco AB sono proprio nei punti A e B; quindi le soluzioni sono date in corrispondenza di PA e PB (soluzioni particolari per le quali risulta k = 0 e Area(ABP) = 0). Spostando verso l'alto, o a valori di k > 0, la retta del fascio considerata, si hanno sempre due vertici (ognuno terzo vertice del triangolo ABP), in figura indicati con P' e P", che quindi individuano sempre due triangoli-soluzione (in questo caso i triangoli ABP', indicato con due lati di colore verde chiaro, e il triangolo ABP", indicato con due lati di colore blu). L'ultima retta del fascio che interseca nel punto K l'arco di parabola AB è y = x + 13 4, dando luogo a soluzione doppia. In definitiva, riassumendo, si ha Retta y = x + 1 2 soluzioni particolari date da PA e PB con Area(ABP) = 0; k = 0. Rette intermedie con 2 soluzioni reali e distinte, 0 < k < 27 (5 √5 - 9) 176 Retta y = x + 13 4 con k = 27 (5 √5 - 9) 176 e una soluzione doppia con x1 = x2 = 3 2 (condizione di tangenza in corrispondenza del punto K). |
Le coordinate di A dall'equazione della parabola
y = (x - 1)2, sostituendo y = 0 x = 1
A(0; 1); quindi determiniamo l'equazione della tangente alla parabola passante per
A, scrivendo l'equazione del fascio avente come polo A: y - 1 = m(x - 0) e
mettiamo a sistema con l'equazione della parabola, per imporre successivamente la condizione di tangenza (Δ = 0) all'equazione di
secondo grado che si ottiene uguagliando i secondi membri delle equazioni a sistema
E quindi l'equazione della tangente è y = - 2x + 1, mentre quella della normale, sempre passante per A, è evidentemente y = 1 2 x + 1; mettendo a sistema quest'ultima equazione con quella della parabola, troviamo le coordinate del punto B
La retta passante per il punto C (x; y) è parallela a y = - 2x + 1 e quindi ha equazione y = - 2x + n; d'altra parte il punto C appartiene anche alla retta y = 1 2 x + 1 e quindi mettendo a sistema, si trova l'ascissa del punto in funzione del parametro n
|
5 (k - 1)n2 - 8n - 32 = 0
1 ≤ n ≤ 29 4 k ≥ 0 |
A questo punto siamo in grado di comporre lo schema riassuntivo che ci consente di trovare le soluzioni e che è riportato qui a lato
Dallo schema riassuntivo si vede che per k < 9 10 le radici sono complesse; per 9 10 ≤ k < 1 sia f (1) che f ( 29 4 ) sono concordi con il coefficiente del termine di secondo grado e la media delle radici risulta sempre minore di 1 e 29 4 , per cui le radici sono entrambe esterne sinistre, cioè si ha 9 10 ≤ k < 1 n1 < n2 < 1 < 29 4 (Nessuna soluzione!) Per k = 1 l'equazione si abbassa di grado e l'unica soluzione è n = - 4, fuori dall'arco AB di parabola Per k ∈ ]1, 161 145 [ f (1), f (29 4 ) sono entrambi discordi con A e quindi 1 e 29 4 sono interni alle radici n1 e n2 pertanto risulta che 1 < k < 161 145 Nessuna soluzione! Per 161 145 ≤ k < 1129 841 la situazione non cambia e quindi Nessuna soluzione! |
Data la formula generale y = ax2 + bx + c = 0, dovendo passare per l'origine, le due parabole hanno
c = 0; dovendo poi essere tangenti alla retta y = 4x, mettiamo a sistema
e trovare un altro parametro incognito, sfruttando la condizione di tangenza Δ = 0
Dunque per le due parabole abbiamo y = ax2 + 4x = 0 Dovendo poi la prima passare per A (4; 0), risulta 16 a + 16 = 0, quindi a = -1, cioè si ha l'equazione y = - x2 + 4x; mentre la seconda deve passare per B (8; 0), quindi 64 a + 32 = 0, cioè si ha a = - 1 2 , per cui la retta è y = - 1 2 x + 4x Se M ed N sono allineati con l'origine, significa che giacciono sulla stessa retta di equazione y = mx, cioè un fascio proprio di rette aventi come polo l'origine, tenendo presente che del fascio interessano solo le rette comprese tra quella di equazione y = 0 (asse delle ascisse), per la quale risulta MN = M'N' e MM' = NN' = 0, a cui corrisponde k = 1 e m = 0; mentre l'altro estremo del fascio "utile" corrisponde alla retta y = 4x, con m = 4 escluso, perchè rende indeterminata la relazione fondamentale del problema; dunque per il paramentro m si ha 0 ≤ m < 4. Mettendo a sistema l'equazione del fascio con l'equazione della prima parabola, si trovano le coordinate del punto M in funzione del parametro m; mettendo a sistema invece la seconda, si trovano le coordinate del punto N
|
(k - 9)m2 - 6m + (k - 1) = 0
0 ≤ m < 4 k > 0 |
Il coefficiente del termine di secondo grado A > 0
k - 9 > 0 k > 9
Il discriminante ridotto Δ 4 > 0 9 - (k - 9) (k - 1) > 0 - k2 + 10k > 0 0 ≤ k < 10 f (0) > 0 k - 1 > 0 k > 1 Σ - 0 3 k - 9 > 0 k > 9 f (4) > 0 17 k - 169 > 0 k > 169 17 Σ - 4 > 0 3 k - 9 - 4 > 0 39 - 4k k - 9 > 0 9 < k < 39 4 |
Si tratta di risolvere evidentemente un sistema misto tra l'equazione della parabola e l'equazione di primo grado ottenibile esprimendo le misure di tutti i segmenti coinvolti nella relazione fondamentale del problema in funzione delle coordinate variabili del punto
P e con le limitazioni 0 ≤ x ≤ 2 e 0 ≤ y ≤ 4, anche se quest'ultima si può considerare implicita, dal momento che discende dalle limitazioni su x, dovendo il punto appartenere al suddetto ramo di parabola; ed infine deve risultare k ≥ 0.
Ricaviamo l'equazione lineare da quella fondamentale del problema 2(4 - x) + (4 - y) = 4 k 2x + y + 4k - 12 = 0 y = - 2x + 12 - 4k (forma implicita ed esplicita) In definitiva si ha
Il sistema può essere risolto graficamente, cercando le intersezioni tra il fascio improprio di rette y = - 2x + 12 - 4k e l'arco VT della parabola data evidenziato in arancione nel grafico a sinistra. Da come evidenziato sul grafico a destra, si ha una sola intersezione per tutte le rette comprese tra quella di equazione (inclusa) y = - 2x - 4, a cui corrisponde come intersezione il vertice V della parabola e un valore di k = 4, e quella, sempre inclusa, di equazione y = - 2x + 4, con intersezione nel punto T (2; 0) a cui corrisponde un valore di k = 2. Quindi possiamo dire che il problema ammette una soluzione ordinaria per 2 ≤ k ≤ 4 |
Scritta l'equazione generale della parabola γ, cioè y = ax2 + bx + c, scriviamo il
sistema per determinarne i parametri
a, b, c, imponendo il passaggio per i punti dati
ottenendo il sistema
|
Per rispondere alla seconda domanda, occorre considerare il cosiddetto Teorema di Archimede che si riferisce al calcolo dell'area del settore parabolico delimitato dalla retta
y =
15
4
e dalla parabola γ, e in figura indicato con la lettera S.
Con un ragionamento che implica un passaggio al limite (in pratica un'integrazione "ante litteram", per così dire, in quanto in terza classe del liceo non vengono ancora studiati gli integrali), si trova che Area(S) = 2 3 Area(MNQP), dove Area(MNQP) = Area(S) + 2 Area(T); e quindi Area(S) = Area(MNQP) - 2 Area(T) = 2 3 Area(MNQP), ma qui si omette la dimostrazione. Ora, per calcolare Area(MNQP), si osservi che PQ = 8, mentre per calcolare MP, occorre osservare che il punto M appartiene alla retta y = 15 4 e quindi yM = 15 4 , inoltre il punto P ha la stessa ordinata del vertice di γ, che evidentemente è yP = yV = - Δ 4a = - Δ 4 · 1 a = - (1 - 15 4 · 1 4 ) · 4 = - 1 4 e quindi si ha MP = yM - yP= 15 4 - (- 1 4 ) = 4; di conseguenza risulta Area(MNQP) = MP · PQ = 4 · 8 = 32 per cui risulta che Area(S) = 2 3 Area(MNQP) = 64 3 e infine, poichè l'area della regione compresa tra le due parabole è il doppio di quella appena calcolata, si ha Area(2S) = 128 3 |
L'ordinata del punto G
di ascissa 12 della parabola γ si calcola
sostituendo x = 12 nell'equazione, ottenendo
y = 1 4 · 122 - 2 · 12 + 15 4 = 63 4 ; inserendo queste coordinate, cioè x = 12 e y = 63 4 nell'equazione del fascio improprio y = x + k, si trova il valore di k corrispondente alla retta passante per quel punto: 63 4 = 12 + k k = 15 4 , quindi la retta ha equazione y = x + 15 4 . Adesso, mettendo a sistema l'equazione della retta trovata con quella della parabola, determiniamo la seconda intersezione
Quindi i punti F e G sono allineati sulla suddetta retta a cui corrisponde k = 15 4 , e pertanto per k = 15 4 si hanno due intersezioni, che restano tali fino a raggiungere la retta tangente che può essere determinata, determinandone il corrispondente parametro k, imponendo la condizione di tangenza per l'equazione 1 4 x2 - 2 x + 15 4 = x + k 1 4 x2 - 3x + 15 4 - k = 0 x2 - 12 x + 15 - 4k = 0 Δ 4 = 36 - 15 + 4 k = 0 21 + 4k = 0 k = - 21 4 quindi si hanno 2 intersezioni per - 21 4 ≤ k ≤ 15 4 e le rette del fascio improprio coinvolte sono tutte quelle comprese tra la tangente nel punto H di equazione y = x - 21 4 e la retta passante per i punti F e G e avente equazione y = x + 15 4 |
Si sa che F(c; 0) dove l'ascissa c si determina ricordando che
c2 = a2 - b2 dove a = 5, b = 3 sono i semiassi dell'ellisse; per cui risulta c = 4,
quindi F(4; 0) e di conseguenza xM = 4.
Per trovare l'ordinata di M, basterà sostituire l'ascissa determinata nell'equazione dell'iperbole, ottenendo y = ± 9 5 e quindi si ha yM = + 9 5 . Per trovare l'equazione della tangente all'ellisse passante per M (4; 9 5 ), scriviamo quella del fascio con polo M: y - 9 5 = m (x - 4) y = m (x - 4) + 9 5 y = 1 5 · (5m x - 20m + 9) e sostituendo nell'equazione dell'ellisse 9 x2 + 25 [ 1 5 · (5m x - 20m + 9)]2 = 225 9 x2 + (5m x - 20m + 9)2 = 225 9 x2 + 25m2x2 + 400m2 + 81 - 200m2 x + 90m x - 360m - 225 = 0 (9 + 25m2) x2 - 10m (20m - 9) x + 400m2 - 360m - 144 = 0 e non resta che imporre la condizione di tangenza, ponendo uguale a zero il discriminante ridotto: Δ 4 = 25m2 · (20m - 9)2 - (9 + 25m2) · (400m2 - 360m -144) = 0 sviluppando e semplificando 25m2 + 40m + 16 = 0 m = - 4 5 sviluppando e semplificando soluzione doppia! Per cui, sostituendo nell'equazione y = 1 5 · (5m x - 20m + 9) y = 1 5 · (- 4 x + 25) y = - 4 5 x + 5 A questo punto mettiamo a sistema l'equazione della retta tangente con quelle degli assi e troviamo le coordinate dei punti d'intersezione indicati con K e H: yK = 5 e quindi K (0; 5); in modo analogo si trova xH = 25 4 e quindi H ( 25 4 ; 0) |
A questo punto cominciamo ad affrontare il terzo quesito, notando che se P A,
il quadrilatero si riduce al triangolo rettangolo AOB (fig. a sinistra) la cui area è data da
AO · BO 2 = 4k 15 2 = 4k k = 15 8 , cosa che accade anche se P B. Se invece il punto è un generico punto P (x; y) dell'arco AB dell'ellisse, allora per il calcolo dell'area del quadrilatero OAPB giova osservare che esso può essere diviso nel triangolo rettangolo APQ e nel trapezio rettangolo OQPB, per i quali le formule delle aree si scrivono Area(APQ) = 1 2 · (AO - y) · x = 1 2 · (3 - y) · x Area(OQPB) = 1 2 · (QP + OB) · OQ = 1 2 · (x + 5) · y |
L'equazione così ottenuta è quella di un fascio improprio di rette che consente di risolvere il problema in termini di intersezioni tra le rette del fascio e
l'arco AB dell'ellisse.
Così, sostituendo nell'equazione del fascio prima le coordinate di A (0; 3) e poi quelle di B (5; 0), si trova 3x + 5y = 8k ← A (0; 3) k = 15 8 3x + 5y = 8k ← B (5; 0) k = 15 8 e questo significa che A e B appartengono alla stessa retta del fascio di equazione 3x + 5y = 15 che è anche la prima retta intersecante l'arco AB. Guardando poi il grafico e come è d'altra parte atteso, si comprende che l'estremo valore di k che corrisponde a rette intersecanti il suddetto arco AB, si trova imponendo la condizione di tangenza tra fascio ed ellisse, mettendo a sistema le rispettive equazioni
9x2 + 64k2 + 9x2 - 48k x - 225 = 0 18x2 - 48k x + 64k2 - 225 = 0 Δ 4 = (24k)2 - 18 (64k2 - 225) = 0 576k2 - 1152k2 + 4050 = 0 - 576k2 + 4050 = 0 32k2 - 225 = 0 k2 = 225 32 k = 15 √2 8 avendo escluso la soluzione negativa. |
18x2 - 48k x + 64k2 - 225 = 0
0 ≤ x ≤ 5 k > 0 y ≥ 0 | intanto osserviamo che A > 0; poi Δ 4 ≥ 0 - 576k2 + 4050 ≥ 0 - 15 √2 8 ≤ k ≤ 15 √2 8 0 ≤ k ≤ 15 √2 8 intervallo di realtà delle radici |
A questo punto, interpretiamo i risultati raccolti nello schema riassuntivo qui a sinistra. Intanto il primo coefficiente dell'equazione, cioè A è sempre maggiore di zero; poi la realtà delle radici è assicurata fino a k = 15 8 √2; dal fatto che A e f (0) sono discordi, discende che il numero esaminato, cioè zero, è interno alle radici, cioè la situazione è per 0 ≤ k < 15 8 ; d'altra parte nello stesso intervallo di k, A e f (5) sono concordi e con Σ < 5 e quindi la situazione complessiva è , corrispondente ad UNA soluzione; ma occorre considerare a questo punto anche la limitazione y ≥ 0, senza la quale, fermo restando che x ≥ 0, non sono escluse soluzioni nel 4° quadrante, che non sono ammissibili, dovendo essere considerate solo quelle dell'arco di ellisse AB limitato al 1° quadrante. Risulta infatti che la limitazione y ≥ 0, corrisponde a 8 5 k - 3 5 x ≥ 0, dalla quale, sostituendo x = 5, si ha k ≥ 15 8 , limitazione su k che discende da quella su y ≥ 0. Di conseguenza la soluzione trovata è da scartare perchè situata nel 4° quadrante, dove y < 0. A questo punto è facile vedere che nel successivo intervallo 15 8 ≤ k ≤ 15 √2 8 , poichè f (0) diventa concorde con A ed inoltre la differenza Σ - 0 diventa positiva, lo 0 passa a sinistra della radice x1 (0 < x1) e quindi la situazione diventa , cioè si hanno 2 Soluzioni!, come già trovato con il metodo grafico. |
Dall'equazione dell'ellisse, detti come usuale a e b i semiassi,
possiamo scrivere
a2 =
400
16
a = 5 ed anche
b2 =
400
25
b = 4 e da qui ricavare il valore del parametro
c, sapendo che i fuochi sono rispettivamente F'(-c; 0) e F (c; 0) e che
c2 = a2 - b2, otteniamo c = 3, e di conseguenza
F'(-3; 0) e F (3; 0), le coordinate dei fuochi.
L'equazione della retta passante per A e per B, si può scrivere y - yA = yA - yB xA - xB (x - xA) y - 4 = 4 - 0 0 - 5 (x - 0) y = - 4 5 x + 4 o in forma implicita 4x + 5y - 20 = 0. Proseguiamo calcolando la lunghezza del segmento AB AB2 = (xA - xB)2 + (yA - yB)2 = 41 AB = √41. L'equazione del fascio improprio delle rette parallele a quella passante per A e B è 4x + 5y - 5n = 0 ed occorre determinare quelle delle parallele distanti √ 41 dai fuochi che, come visto, sono F'(-3; 0) e F (3; 0). Ricordiamo che se ax + by + c = 0 è l'equazione implicita di una retta e P (x0; y0) un punto non appartenente ad essa, la distanza, indicata con dP, del punto dalla retta si calcola con la formula dP = |a x0 + b y0 + c| √a2 + b2 , e, nel caso in esame, considerando prima il fuoco F'(-3; 0), si ha dF' = |4 xF' + 5 yF' - 5n| √42 + 52 = |- 12 - 5n| √41 Le soluzioni, visto il valore assoluto, sono in realtà due, e cioè |
16x2 + 25y2 = 400
4x + 3y - 2k = 0 0 ≤ x ≤ 5 y ≥ 0 |
16x2 + 25y2 = 400
y = 2 3 k - 4 3 x 0 ≤ x ≤ 5 y ≥ 0 |
Si tratta dunque di trovare le intersezioni tra il fascio improprio
y =
2
3
k -
4
3
x e l'ellisse, con le dovute limitazioni sulle variabili 0 ≤ x ≤ 5 y ≥ 0 quindi tra fascio improprio ed arco AB dell'ellisse. All'aumentare di k, la prima retta che interseca l'arco, nel punto A, è quella di equazione 4x + 3y = 12 che corrisponde a k = 6; sempre con una intersezione fino a quando non si aggiunge anche l'intersezione con B, che corrisponde ad un valore di k = 10 e retta del fascio 4x + 3y = 20. Pertanto, da queste considerazioni, discende che per 6 ≤ k < 10 → UNA Soluzione!. Le soluzioni diventano due quando, con la retta 4x + 3y = 20 si interseca il punto B per k = 10. La situazione continua così finchè non viene raggiunta la condizione limite di tangenza, con la retta 4x + 3y = 4 √34, per un valore di k = 2 √34. Superato questo valore, fascio ed ellisse non s'intersecano più. Quindi si può dire che per 10 ≤ k ≤ 2 √34 il problema ammette 2 Soluzioni!. |
y =
2
3
k -
4
3
x
16x2 + 25 ( 2 3 k - 4 3 x)2 = 400 |
16x2 + 25 (
4
9
k2 +
16
9
x2 -
16
9
kx) - 400 = 0
0 ≤ x ≤ 5 y ≥ 0 | 144 x2 + 100 k2 + 400 x2 - 400 kx - 3600 = 0 544 x2 - 400 kx + 100 k2 - 3600 = 0 |
Dall'esame del quadro sinottico si deduce che, senza limitazioni sulla variabile y, si ha, fermo restando che
è sempre A > 0,
Appare evidente che ci sono soluzioni in più rispetto al metodo grafico, e ciò è comprensibile se si considera che la limitazione y > 0 non è stata presa in considerazione. Per poterlo fare, ricaviamo dall'equazione del fascio la variabile x in funzione di y y = 2 3 k - 4 3 x x = k 2 - 3 4 y e sostituiamola nell'equazione dell'ellisse 16 ( k 2 - 3 4 y)2 + 25 y2 - 400 = 0 (2 k - 3 y)2 + 25 y2 - 400 = 0 17 y2 - 6k y + 2k2 - 200 = 0 e risolviamo rispetto ad y, applicando la risolutiva ridotta y =
3k ±√9k2 - 17 (2k2 - 200)
17
=
3k ±√3400 - 25k2
17
=
3k ± 5 √136 - k2
17
|
E da qui, ricordando che dev'essere y ≥ 0, si ha 3k ±5 √136 - k2 ≥ 0 e, sostituendo i vari valori di
k, si valutano le soluzioni che devono rispettare le limitazioni y ≥ 0 e
0 ≤ x ≤ 5.
Ponendo infatti k = 6, si ha 18 ±5 √136 - 62 = 18 ±50 ottenendosi le due soluzioni y1 = - 32 17 e y2 = 68 17 = 4 dove y1 non è accettabile perchè minore di zero; mentre y2 = 4 corrisponde alla circostanza che B P, con il quadrilatero che si riduce ad un triangolo; da qui si comprende che per y < 6 x < 0 , e quindi tutte le soluzioni per 0 ≤ k < 6 non sono accettabili perchè le variabili x, y sono fuori range; inoltre la situazione per k = 6 sussiste in tutto l'intervallo 6 ≤ k < 10, infatti, calcolando la y per k = 10, si hanno le soluzioni y1 = 24 17 , y2 = 36 17 , entrambe nel range di y, ma alla prima corrisponde una x negativa, quindi fuori range, come si può verificare sostituendo y1 = 24 17 e k = 10, nell'equazione y = 2 3 k - 4 3 x, per cui in questo intervallo si ha 1 Soluzione; infine non cambia niente nell'intervallo 10 ≤ k ≤ 2 √34 in cui sussistono 2 Soluzioni |
Data l'equazione generale della circonferenza x2 + y2 + ax + by + c = 0, procediamo determinando i valori dei parametri
a, b, c, imponendo il passaggio per i punti A e B e noto
il raggio r = 2 della circonferenza, visto che risulta r =
AB
2
=
|xA - xB|
2
= 2, ne consegue anche che C (α ; β) = C (2; 1), il centro della circonferenza.
A questo punto, detta y = d x2 + e x + f l'equazione della parabola della traccia, vediamo di determinarne i parametri d, e, f, imponendo per cominciare il passaggio per A e B
d x2 + e x + 1 = 0 e troviamo le radici dell'equazione che evidentemente possono essere scritte nella forma x1 = - e - √e2 - 4d 2d , per la radice più piccola, e x2 = - e + √e2 - 4d 2d , per la radice più grande; e poi imponendo che MN = x2 - x1 = - e + √e2 - 4d 2d - - e - √e2 - 4d 2d = 2 · √e2 - 4d 2d = √e2 - 4d d = 2 √6 |
√e2 - 4d = 2d √6
e2 - 4d = 24d2
;
quindi, con l'equazione trovata tra e e d, otteniamo il sistema |
e2 - 4d = 24d2
4d + e = 0 |
e = -4d
16d2 - 4d = 24d2 |
8d2 + 4d = 0
e = - 4d |
d =
- 1
2
e = 2 |
La relazione fondamentale del problema si scrive 2 EH + HV = k dove EH = 2 - x e HV = 3 - y e quindi 2 EH + HV = k 2 (2 - x) + 3 - y = k
2x + y + k - 7 = 0
L'equazione ottenuta è quella di un fascio improprio di rette parallele con coefficiente angolare - 2 Si ottiene allora il sistema misto
e quindi, poichè y = - 2x + 7 - k, occorre studiare le intersezioni del fascio improprio con la circonferenza data |
Quindi possiamo scrivere Δ 4 = 0 4 (7 - k)2 - 5 (k2 - 12k + 36) = 0 k2 - 4k - 16 = 0 k = 2 ± 2 √5 e sostituendo nell'equazione parametrica di secondo grado del sistema misto i valori di k trovati, si ha Valore inferiore di k = 2 - 2 √5 5x2 - 4 [7 - (2 - 2√5)] x + (2 - 2 √5)2 - 12 (2 - 2 √5) + 36 = 0 5x2 - 4 (5 + 2 √5)x + 36 + 16 √5 = 0 a cui corrisponde x1,2 = 2 (5 + 2 √5) 5 = 10 + 4 √5 5 (soluzione doppia); mentre per l'ordinata y = - 2x + 7 - k y = - 2x + 7 - (2 - 2 √5) y = - 2x + 5 + 2 √5 sostituendo il valore trovato per x y = - 2 10 + 4 √5 5 + 5 + 2 √5 y = 5 + 2 √5 5 quindi il punto di tangenza è M ( 10 + 2 √5 5 ; 5 + 2 √5 5 ) che cade nel primo quadrante; quindi sembrerebbe che ci sia una soluzione doppia accettabile per il problema; invece non è così perchè gli corrisponde una k = 2 - 2 √5 < 0, mentre essa deve essere positiva. Tutte le soluzioni, che corrispondono, a due a due, a valori di k < 0, sono da scartare, quindi. Occorre allora provare ponendo k = 0 nell'equazione di secondo grado 5x2 - 4 (7 - k) x + (k2 - 12k + 36) = 0 5x2 - 28x + 36 = 0 x1,2 = 14 ±4 5 x1 = 2; x2 = 18 5 3,6 sostituendo queste radici nell'equazione del fascio improprio, per k = 0, y = - 2x + 7, si determinano le ordinate y1 = - 2x1 + 7 = 3 e per la seconda radice y2 = - 2x2 + 7 = - 36 5 + 7 = - 1 5 < 0 fuori range perchè negativa! Quindi, per k = 0 si ha 1 soluzione in corrispondenza del punto d'intersezione (retta, circonferenza) di coordinate U (2; 3). |
x2 + y2 - 4x - 2y + 1 = 0
2x + k - 7 = 0 y = 0 | x2 - 4x + 1 = 0
2x + k - 7 = 0 | x2 - 4x + 1 = 0
x = - 1 2 (k - 7) | 1 4 (k - 7)2 + 2 (k - 7) + 1 = 0 | (k - 7)2 + 8 (k - 7) + 4 = 0 k2 - 6k - 3 = 0 k = 3 ± 2 √3 |